Da trant'anni a questa parte sono miliardi le persone che si sono trastullate nel giardino del rock, ascoltando le note di James Patrick Page, Robert Anthony Plant, John Baldwin e John Henry Bonham.Ossia i LED ZEPPELIN.

Band unica e originale, ha creato una vera e propria koinè del rock senza precedenti, allargando notevolmente i confini del rock-blues degli anni settanta. A differenza di molti loro colleghi, essi non sono degli intellettuali o dei dottori con una chitarra in mano, sono dei ragazzi venuti dal basso che, sebbene siano stati criticati sin dall'inizio per i loro vizi smodati e lussuriosi, ottennero un immane successo ricevendo importanti riconoscimenti internazionali. La loro musica è passione, sudore, fisicità che si alterna a grandi episodi di romanticismo e malinconia. I loro testi riflettono l'essenza degli anni '70 dai paesaggi fantasy ai messaggi ambientalisti, dalle allusioni erotiche ai grandi insegnamenti di carattere etico.

Questo blog vuole essere un viaggio alla scoperta di questa band straordinaria e della loro discografia, mediante vostre opinioni, suggerimenti e interpretazioni sulle canzoni. Vuole far conoscere la loro musica anche alle nuove generazioni che probabilmente la sconoscono e nel frattempo essere un forum dove si possono scambiare idee o opinioni, celebrare la grande band e respirare gli anni '70 che hanno visto la nascita del rock.

JIMMY PAGE - chitarra-

JIMMY PAGE - chitarra-

JOHN PAUL JONES - Basso-

JOHN PAUL JONES  - Basso-

giovedì 16 ottobre 2008

SINCE I'VE BEEN LOVING YOU

"Since I've been loving you": semplicemente una delle pagine più alte e liriche del rock-blues di tutti i tempi.
Sedetevi comodi, distogliete ogni cosa che vi può distrarre, annullate ogni fastidio o rumore estraneo. Adesso premete "play", rilassatevi, lasciatevi andare, spegnete la luce e alzate il volume.




Fa da incipit l'inconfondibile chitarra di Page e la pesante batteria di Bonzo; a ricamare il tutto Jones che riesce a suonare magistralmente organo e pedali del basso. Questo pezzo è annoverato tra le più straordinarie performances dei Nostri, un unico brano che dimostra da solo la coesione artistica e la forza espressiva di quattro musicisti.I sette minuti sembrano scivolare fluidi senza essere statici, la musica non diventa prolissa, non indugia in vani virtuosismi,ma anzi i Led Zeppelin riescono a dosare le pause, a dettare i tempi, ad incendiare i sentimenti e a fare di "Since I've been loving you" un episodio ai limiti dell'espressività.Inoltre Plant offre una delle migliori e passionali performances vocali (si notino le urla verso il finale) mentre Page sfodera uno dei suoi migliori assoli chitarristici che può essere paragonato solo a quello della celeberrima "Stairway to heaven", dimostrando ancora una volta d'essere uno dei giganti del blues. Il tecnico del suono Terry Manner affermò:"Il migliore di tutti i tempi. E' stata incisa in una solo take ("Since I've been loving you"), senza trastullarsi con manopole, toni, timbri. Ha solo inserito la spina e suonato. Ti dimostra quanto fosse bravo Jimmy Page!"
Ecco il testo:

Working from seven to eleven every night,
It really makes life a drag, I don't think that's right.
I've really, really been the best of fools,
I did what I could.
'Cause I love you, baby, How I love you, darling, How I love you, baby,
How I love you, girl, little girl.
But baby, Since I've Been Loving You,
I'm about to lose my worried mind, oh, yeah.

Lavorare dalle sette alle undici tutte le notti
Rende la vita un inferno, non penso sia giusto
Sono stato proprio, proprio il migliore degli sciocchi,
Ho fatto quello che potevo
Perché ti amo, baby, come ti amo, cara, come ti amo, baby
Come ti amo bambina, piccola
Ma baby, da quando ti amo,
Sto per perdere la mia mente tormentata, oh sì

Everybody trying to tell me that you didn't mean me no good.
I've been trying, Lord, let me tell you,
Let me tell you I really did the best I could.
I've been working from seven to eleven every night,
Said It kinda makes my life a drag.
Lord, that ain't right...
Since I've Been Loving You,
I'm about to lose my worried mind.

Tutti che cercavano di dirmi che per me tu non eri niente di buono
Io ci ho provato, Dio, lasciami dire
Che ho fatto meglio che potevo
Ho Lavorato dalle sette alle undici tutte le notti
Ho detto che rende la mia vita quasi un inferno
Dio, non è giusto...
Da quando ti amo,
Sto per perdere la mia mente tormentata

Said I've been crying,
My tears they fell like rain,
Don't you hear, Don't you hear them falling,
Don't you hear, Don't you hear them falling.

Ho detto che ho pianto,
Le mie lacrime cadevano come pioggia
Non le senti, non le senti cadere?
Non le senti, non le senti cadere?

Do you remember mama, when I knocked upon your door?
I said you had the nerve to tell me you didn't want me no more, yeah
I open my front door, hear my back door slam,
You must have one of them new fangled back door man.

I've been working from seven, seven, seven, to eleven every night,
It kinda makes my life a drag...
Baby, Since I've Been Loving You, I'm about to lose,
I'm about lose to my worried mind.

Ti ricordi, amore, quando ho bussato alla tua porta?
Dico, hai avuto il coraggio di dirmi che non mi volevi più
Apro la porta di casa mia, sento sbattere la porta sul retro
Devi avere uno di quegli amanti alla moda

Ho lavorato dalle sette, sette, sette alle undici tutte le notti
Rende la mia vita un inferno
Baby, da quando ti amo, sto per perdere,
Sto perdendo la mia mente tormentata

Il testo sicuramente si rifà ai ben noti clichè blues della passione amorosa: si potrebbe intravedere la figura di un ipotetico "proletario" che "lavora dalle sette alle undici tutte le notti"e che, da qundo si è innamorato di una donna, ha perso la testa per lei. Sfortunatamente si accorge di essere tradito ("Apro la porta di casa mia, sento sbattere la porta sul retro,devi avere uno di quegli amanti alla moda").La canzone si trasforma in un inno disperato e patetico di un uomo che ha perso tutto, che piange e che si ritrova tradito nonostante tutti gli sforzi fatti per la sua donna. Dal testo si potrebbe dedurre che l'uomo in questione sia un "proletario" il che rappresenterebbe un elemento innovativo negli stereotipi blues,ma nel contempo non dimentichiamo che i Nostri sono figli di un epoche di rivoluzioni e di tensione verso l'affermazione dei diritti dei lavoratori.Il brano non è altro che un climax patetico che ascende verso un pianto dirotto segnato dalla batteria che ne scandisce il tempo mentre la chitarra si inerpica in vortici ossessivi, la voce urla il proprio dolore e l'organo stende un tappeto armonico teso e indimenticabile.La musica e le parole si completano in un rapporto simbiotico al livello espressivo.

Il brano dal vivo acquistava caratteri ancora più forti e sconvolgenti. Poteva prolungarsi in assoli all'ultimo fiato e in call and response tra voce e chitarra. Dal vivo i Led Zeppelin mostravano tutta la loro perizia tecnica e la grandezza della loro musica:

Luglio 1973, "Madison Square Garden" di New York:



Giugno 1972, "Long Beach Arena" di Los Angeles:

venerdì 11 luglio 2008

IMMIGRANT SONG

Nel 1970 i Led Zeppelin si trasferiscono in una località sperduta del Galles: Bron-yr-aur che in gaelico significa "petto d'oro". I Nostri soggiornano in una tenuta immersa nella natura genuina e incontaminata, del tutto priva di elettricità, acqua corrente e riscaldamento. Durante l'eremitaggio gallese, in un ambiente così tranquillo e autentico nacque il terzo album, Led Zeppelin III, album quasi interamente acustico, dal sapore dolciastro e dal carattere West Coast.
Nonostante tutto l'apertura del nuovo album è affidata ad un brano aggressivo: "IMMIGRANT SONG":



Il brano è costituito essenzialmente da un unico riff inarrestabile e ossessivo di Page, sorretto dal basso, da una batteria a dir poco spaventosa (si noti la grancassa) e infine dalle urla beluine di Plant che rendono la canzone un episodio trainante e indimenticabile. L'unica variazione del tema risiede ovviamente nel ritornello dove ad emergere è il basso di Jones con uno splendido giro ascendente che porta il pezzo all'acme dell'espressività.
Questa cavalcata selvaggia dove Plant offre sicuramente una delle sue migliori performance vocali, è un urlo di guerra che aprirà i concerti dei Nostri fino al 1972.
Il testo è stato ispirato da un viaggio della band in Islanda che si concluse con il loro concerto a Reykjavik. Da questa canzone in poi sarà sempre più evidente e presente l'interessa di Plant per la mitologia nordica, per le imprese dei Vichinghi e dei Celti. Il periodo storico di riferimento è quello che va dall'Ottavo all'Undicesimo secolo in cui gli Inglesi furono costretti a respingere generazioni di Vichinghi. L'interessa per la mitologia nordica sarà in seguito un punto di riferimento fisso per le band "post-Led Zeppelin".
Il testo recita:

Veniamo dalla terra del ghiaccio e della neve,
Del sole di mezzanotte dove sgorgano le fonti di acqua calda
Il Martello degli Dei guiderà le nostre navi
Verso nuove terre per combattere le orde
Cantando e piangendo: "Valhalla sto arrivando"

Ah-ah-ahhh-ah!. Ah-ah-ahhh-ah!
We come from the land of the ice and snow,
From the midnight sun where the hot springs blow.
Hammer of the Gods will drive our ships
To new lands to fight the horde
Singing and crying: "Valhalla I am coming."

Avanziamo contro vento
Il nostro obbiettivo è la costa occidentale

On we sweep with, with threshing oar.
Our only goal will be the western shore.


Veniamo dalla terra del ghiaccio e della neve,
Del sole di mezzanotte dove sgorgano le fonti di acqua calda
Con quanta delicatezza i vostri campi così verdi
Possono sussurrare storie di sangue, di come abbiamo sedato
Le ondate di guerra. Noi siamo i vostri padroni

Avanziamo contro vento
Il nostro obbiettivo è la costa occidentale

Ah-ah-ahhh-ah!. Ah-ah-ahhh-ah!.
An' we come from the land of the ice and snow,
From the midnight sun where the hot springs blow.
How soft your fields so green
Can whisper tales of gore of how we calmed
The tides of war. We are your over lords.

On we sweep with threshing oar.
Our only goal will be the western shore.


Così ora dovreste fermarvi e ricostruire le vostre rovine
Perchè la pace e la verità possano vincere oltre il giorno
Della vostra sconfitta


So now you better stop and rebuild all your ruins.
For peace and trust can win the day despite of all
Your losing.

La vena creatrice di Plant inizia ad affinarsi creando un testo meraviglioso. Rappresenta un urlo di guerra dei Vichinghi che si apprestano ad approdare nella costa occidentale dell'Inghilterra, carico di rabbia e aggressività. Si noti la perifrasi iniziale (veniamo dalla terra del ghiaccio e della neve, del sole di mezzanotte dove sgorgano le fonti di acqua calda) con una sola parola: l'Islanda. I riferimenti alla mitologia nordica sono parecchi: il "martello degli dei" che guida l'orda barbarica è il dio celtico "Thor" e il Valhalla è un luogo che accoglie i guerrieri morti in battaglia con onore.Il lessico utilizzato è forte e oscuro che rievoca perfettamente la situazione cantata: le navi cariche di Vichinghi invasori che si avvicinano alla costa cantando inni guerreschi e intimidatori, gridando:"Noi siamo i vostri padroni!(We are your over lords)"

Slegando il testo dalla storia lontana cui fa riferimento, il brano si presta ad una attualizzazione. Il testo può essere riferito, seppur con qualche modifica interpretativa, alle migliaia di immigranti che giungono in Europa dai Paesi sottosviluppati o martoriati dalla guerra. Non è più una guerra di invasione, anche se probabilmente è la stessa la forza che anima i nuovi immigranti non più verso una terra da conquistare ma verso la loro salvezza. Ecco come una canzone apparentemente lontana può essere così vicina con rievocando perfettamente vicende del passato e anche del presente mediante un tessuto ritmico-musicale attinente perfettamente al testo.

Per tutti questi motivi la canzone è divenuta celeberrima: appare nei film "Shrek III" e "School of Rock" e inoltre si è classificata al sedicesimo posto nella classifica di Billboard.

Segue un live spettacolare di "Immigrant Song" che rivela quanto fossero spettacolari e forti i concerti deiNostri:



Aspetto vostre proposte, interpretazioni e riflessioni al riguardo...

domenica 6 luglio 2008

WHOLE LOTTA LOVE

Aumentate il volume delle casse e premete "play" nella finestra sottostante.

Quello che segue è un lungo post per comprendere una grande canzone. Leggete tutto fino in fondo o non leggete completamente. Sicuramente scoprirete cose stupefacenti!


Quello che vi sta giungendo alle orecchie rappresenta l'icona dell'hard rock, uno dei riff di chitarra più famosi, un' esibizione elettrizzante e spettacolare.
Abbiamo lasciato il rock standard "Good Times Bad Times" (Led Zeppelin I) per prendere in mano il secondo album (Led Zeppelin II) e il suo brano d'esordio: Whole lotta love. Il pezzo inizia con il riff secco e arrogante di Page; Jones gli fa eco con un giro di basso incalzante quanto la chitarra, seguito dalla voce di Plant e dalla batteria sconvolgente di Bonham. Subito dopo il primo minuto la canzone viene stravolta da una sezione centrale a dir poco stupefacente: sopra un tappeto altamente psichedelico, Bonham si trastulla fra piatti e tom della batteria e Plant simula a gran voce un orgasmo. La novità senza precedenti sta proprio nello sperimentalismo sonoro creato da Jimmy Page: "La gente ha sempre pensato a chissà quali trucchi, in realtà eravamo io e Plant in studio a schiacciare tutti i bottoni e a girare tutte le manopole che ci venivano a tiro". Durante questo intermezzo entra in scena un nuovo strumento elettronico chiamato "Theremin" (dal fisico russo che lo inventò, Lèon Thèremin). Esso è costituito essenzialmente da due antenne poste sopra e a lato di un contenitore contenente l'elettronica: il controllo avviene avvicinando o allontanando le mani dalle antenne. Tramite l'antenna superiore posta verticalmente ci sontrolla l'altezza del suono, tramite quella laterale posta orizzontalmente si regola l'ampiezza. La gamma di suoni raggiungibili dal Theremin va dal violino alla voce. In passato questo strumento è stato utilizzato da parecchi musicisti come Arturo Toscanini ed è presente anche in alcune colonne sonore tra le quali quella del film di Hitchcock, Io ti salverò. I Nostri lo hanno adoperato spesso durante i live, offrendo al pubblico delirante uno spettacolo curioso e sbalorditivo, denotando inoltre una padronanza assoluta di uno strumento difficile da suonare come il Theremin. A concludere questa lunga sezione centrale è il duro assolo di Page che viene eseguito praticamente senza accompagnamento ma scandito solo ritmicamente dall'irresistibile batteria e dal basso. Questo assolo entra è divenuto celebre è ammirato per l'uso di un perfetto bending* (vedi glossario) che lo carica di aggressività, imponenza ed energia ad altissima tensione.

Whole lotta love è un esempio inoltre di appropriazione indebita di una canzone scritta da altri. Nella fattispecie la canzone incriminata è You Need Love del bluesman Willie Dixon, della quale i Led Zeppelin hanno copiato parte dei versi. Così i Nostri vengono accusati di plagio in tribunale e se ne escono tranquilli con l'iclusione di Dixon nei crediti. In verità Whole lotta love si rifà più a You Need Loving degli Small Faces che non era altro che una rielaborazione di You Need Love (per l'ascolto di questa canzone cliccare nella finestra a lato). Il motivo principale per cui Plant copiò parte del testo da un'altra canzone si deve al fatto che, non avendo un testo da cantare, improvvisò con ciò che ricordava dai suoi ascolti. Ma ci spiega bene come andarono le cose lo stesso Page:"Ho sempre cercato di portare qualche elemento nuovo all'interno di tutto ciò che utilizzavo. Era sempre mia prima preoccupazione apportare qualche modifica. Del resto, nella maggior parte dei casi, non saresti neanche in grado di riconoscere quale sia la fonte originale...e quindi i paragoni li puoi fare soprattutto sul testo. Robert avrebbe dovuto modificare le parole, ma non l'ha sempre fatto, cosa che è divenuta la nostra afflizione. Comunque se c'è qualche plagio basta che ve la prendiate con Robert. Seriamente: tutti i bluesman hanno sempre preso qualcosa l'uno dall'altro e lo stesso avviene nel jazz; è accaduto anche a noi. Come musicista sono solo il prodotto delle mie influenze. Il modo in cui suono è condizionato dal fatto che abbia ascoltato così tanti e diversi stili di musica. Quello che credo mi differenziasse da tanti altri chitarristi di quell'epoca era che io, in aggiunta al blues e al rock, ascoltavo anche folk, la musica classica e quella indiana".

Il testo rivela la passione e la lussuria allo stato puro:

Hai bisogno di calmarti, piccola, non sto scherzando,
devi proprio imparare,
nel tuo profondo, dolcezza, ne hai bisogno,
ti darò il mio amore,

You need coolin', baby, I'm not foolin',
I'm gonna send you back to schoolin',
Way down inside honey, you need it,
I'm gonna give you my love,

Vuoi tutto quanto il mio amore?
Wanna Whole Lotta Love?

Hai capito, piccola, capito veramente,
tutti le volte, piccola, piccola, che ho sentito il desiderio
nel tuo profondo, dolcezza, ne hai bisogno,
ti darò il mio amore,

You've been learnin', baby, I been learnin',
All them good times, baby, baby, I've been yearnin',
Way, way down inside honey, you need it,
I'm gonna give you my love

Vuoi tutto quanto il mio amore?
Wanna Whole Lotta Love?

Non lo voglio
Ti sei raffreddata, piccolo, io sono venuto,
tutte le volte che mi è andata male,
nel tuo profondo, ti darò il mio amore
ti darò ogni singola parte del mio amore,
ti darò il mio amore
Sì! Va bene! Andiamo!


You've been coolin', baby, I've been droolin',
All the good times I've been misusin',
Way, way down inside, I'm gonna give you my love,
I'm gonna give you every inch of my love,
Gonna give you my love.
Yeah! All right! Let's go!


Wanna Whole Lotta Love?

Plant esegue il primo dei seguenti versi senza musica e aggiungendo alla voce un eco inverso.
Si conclude con il grido selvaggio diventato ormai celebre della parole "love":

Way down inside, woman, You need love.
Shake for me, girl, I wanna be your backdoor man.
Hey, oh, hey, oh, Oh, oh, oh, Keep a-coolin', baby,
Keep a-coolin', baby.

Nel tuo profondo, dolcezza, Tu hai bisogno d’amore,
agitati per me, ragazza, voglio essere il tuo amante.
Hey, oh, hey, oh, Oh, oh, oh, datti una calmata, piccola,
Datti una calmata, piccola.

Penso non ci sia bisogno di dare una interpretazione al testo che in questo caso sembra alquanto chiaro, palese e soprattutto trainante. Non è nè il primo nè l'ultimo testo a sfondo erotico sessuale, anzi più avanti ne troveremo molti altri del genere che comunque si rifanno alla tradizioni ma che sicuramente stanno a cuore del nostro Plant.
Ma il punto della situazione che io vi volevo porre è un altro. In un periodo che vedeva lo svolgimento della guerra in Vietnam erano numerose le canzoni di denuncia alla guerra, e i soldati americani cosa ascoltavano prima di lanciarsi in battaglia? Whole Lotta Love, canzone che non ha nulla di etico ma che anzi è espressione della bramosia sessuale. Il disimpegno a volte è la soluzione migliore?

Nonostante tutto la canzone a causa di tutti i particolari innovativi adoperati, dalla sezione psichedelica all'assolo irresistibile e agli innumerevoli effetti sonori, s'impone come uno standard. Si è classificata al 75° posto nella classifica dei 500 singoli stilati dal Rolling Stones Magazine, e nel 2oo5 si è posizionata in terza posizione nelle classifica delle 100 migliori canzoni con chitarra di Q Magazine. In poche parole: un classico di sempre.

Ascoltate bene il pezzo, e poi lasciate la vostra opinione o la vostra proposta di discussione.



Willie Dixon e la sua "You need Love" sulla quale si basò parte del testo di "Whole lotta love".
A seguire "You need loving" degli Small faces, rielaborazione del singolo di Willie Dixon...probabilmente Plant fu influenzato maggiormente da questa versione postuma.



FORUM

SALVO TERNULLO:

Che dire, è certamente un pezzetto del rock questa canzone, un riff indimenticabile.
Effettivamente testo e musica sono molto simili a "You need love". Ma quello che caratterizza l'unicità della canzone è il progressismo dei Led Zeppelin, la loro capacità di proporre un rock differente dalla musica dalla quale nascevano, un nuovo rock che apriva le porte alla enorme diffusione di questo genere musicale.

Riguardo la domanda che hai posto. I soldati erano le uniche persone impegnate nella guerra. Ascoltare una canzone di critica alla guerra sarebbe stato una cosa senza senso. Quei tipi di canzoni le ascoltava chi protestava.
Un soldato invece cercava di riappropriarsi della vita, e cosa meglio di un testo erotico e di sano R'n'R.

JONESY:

Certamente, uno dei brani che è necessario sia conosciuto anche da ci non è amante del rock. Con Whole lotta love i led zeppelin uscivano fuori dai canoni, diffondendo un nuove genere di musica che si avvicinava di più all'heavy metal. Comunque anche io avrei dato la risposta che hai scritto tu riguardo i soldati americani in Vietnam; anche io la penso così...il disimpegno a volte paga...
grazie salvo della tua opinione passerò al più presto dal tuo blog. un saluto!

TRUCE BOY:

wow....questa è sicuramente una canzone energica e forte, il testo lo è ancora di più, comunque non posso dare nessun giudizio tecnico visto che nn sono la persona più adatta, anzi mi scuso di questo, l'unica cosa su cui posso riflettere è i conflitto in un paese come gli Stati Uniti, spaccato a metà, uno stato che promuoveva la guerra nel Vietnam, è un popolo di ragazzi che hano fatto di questa canzone la colonna sonora della loro protesta pacifista...tuto ciò credo sia molto suggestivo.

FABRIZIO VACCARO:

Fantastico pure questo pezzo. Purtroppo non ho potuto sentire i pezzi da cui si sospetta abbiano copiato il loro. Ma mi sbilancio nel dire che se l'originalità è fondamento essenziale per una band che si rispetti, i LED ZEPPELIN non abbiano avuto mai niente da invidiare. Anche la reinterpretazione di un altro pezzo, adorno di elementi unici!, l'orgasmo, l'uso di nuovi strumenti, quell'utilizzo inimitabile di chitarra e batteria, è un esempio DI ARTE. Intesa come espressione di se stessi. E dunque originale. L'INTERPRETAZIONE è QUELLA CHE DA IL TOCCO DI CLASSE. Il ritmo poi, scandito da basso, chitarra (forse), e da batteria è travolgente.

venerdì 4 luglio 2008

GOOD TIMES BAD TIMES

Album - Led Zeppelin I (12 gennaio 1969)
(Page-Jones-Bonham)






Inizia con questa canzone il nostro viaggio alla scoperta del rock e dei Led Zeppelin. I Nostri non potevano che iniziare la loro lucente carriera con un brano tanto perfetto quanto esplosivo.
"Led Zeppelin I", il loro album d'esordio, si apre con "Good Times Bad Times", biglietto da visita ottimo per la band, dove ognuno sfoggia il proprio meglio. Tecnicamente si apre con un "call and response" tra basso/chitarra e batteria che funge da Ouverture, per poi dare sfogo al canto di Plant. La batteria è davvero esplosiva, Bonham si rivela da subito un portento, tanto che alla fine del brano colpisce così velocemente il pedale della grancassa da far sembrare che ne stia utilizzando due. Il giro del basso è senz'altro spettacolare, soprattutto durante gli stop nei quali Jones rimane da solo. Page per l'occasione utilizza un amplificatore Leslie, usato per gli organi Hammond, creando in questo modo un suono imponente e brillante. Il brano raggiunge l'acme durante l'assolo di chitarra a dir poco pirotecnico e incendiario, forse uno dei migliori del chitarrista (1.30)

Il testo recita:

Nei giorni della mia gioventù
Chiesi cosa significava essere un uomo
Ora che ho raggiunto l’età
Ho provato a fare tutte le cose nel miglior modo possibile.
Non importa in che modo ci provi,
trovo la mia strada con la stessa vecchia difficoltà


In the days of my youth
I was told what it was to be a man,
Now Ive reached the age
Ive tried to do all those things the best I can.
No matter how I try,
I find my way to do the same old jam.


bei tempi, brutti tempi
lo sai che ho avuto le mie finanze
quando la mia donna ha lasciato la casa
per uno con gli occhi marroni
beh, ancora non sembra che me ne freghi.

good times, bad times,
You know I had my share;
When my woman left home
With a brown eyed man,
Well, I still dont seem to care.



Sedici anni: ero innamorato
Di una ragazza che più dolce non poteva essere
Mi ha sopportato solo due giorni
Finché non si è sbarazzata di me.
Mi aveva giurato di essere tutta mia
E di amarmi per sempre
Ma quando ho bisbigliato nel suo orecchio
Ho perso un altro amico.

Sixteen: I fell in love
With a girl as sweet as could be,
Only took a couple of days
Till she was rid of me.
She swore that she would be all mine
And love me till the end,
When I whispered in her ear
I lost another friend.


Bei tempi brutti tempi…

So cosa vuol dire essere soli
Ho sicuramente desiderato di essere a casa
Non me ne importa di quello che dicono i vicini
Ti amerò ogni giorno
Puoi sentire il battito nel mio cuore
Realizza, mio dolce amore, che non ne abbiamo mai fatto parte.

I know what it means to be alone,
I sure do wish I was at home.
I dont care what the neighbors say,
Im gonna love you each and every day.
You can feel the beat within my heart.
Realize, sweet babe, we aintt ever gonna part.


Ancora la penna di Plant deve essere affinata nonostante i suoi testi siano sempre criptici e di difficile comprensione.
Plant racconta senza problemi di un amore finito, del desiderio di diventare uomo e di affrontare le innumerevoli difficoltà. Sono appunto "bei tempi, brutti tempi" quelli che vive il cantante, ma alla fine riesce sempre a trovare l'ottimismo che lo spinge ad andare avanti. Infine prevale il romanticismo ("Ti amerò ogni giorno Puoi sentire il battito nel mio cuore
Realizza, mio dolce amore, che non ne abbiamo mai fatto parte") e il desiderio di continuare ad amare la sua ragazza nonostante l'abbia lasciato a quanto pare in maniera brusca (
Mi ha sopportato solo due giorni Finché non si è sbarazzata di me).

In generale "Good Times Bad Times" rappresenta un brano fortemente ritmico che risente dell'influenza pop ma trova comunque nell'assolo spettacolare il suo punto di forza. Incredibile pensare come una band appena nata sia già così decisa e coesa.

Queste le mie opinioni e la mia interpretazione. Aspetto le vostre con il desiderio di aprire un dibattito al riguardo. Buon ascolto!

FORUM

ANDREA :

Ciao Giulio, ecco il mio primo commento in questo tuo bellissimo blog e ancora neonato sui mitici Led Zeppelin. Che dire, " Good times bad times " è senza dubbio una delle pietre miliari del Rock anche se è una canzone nota prevalentemente tra gli appassionati del genere e del gruppo nello specifico. Plant durante tutta l'avventura Led Zeppelin fino al 1980 si è rivelato un romantico e forse anche tra i pochi e gli ultimi esponenti di questa corrente nel mondo della musica in generale. Le canzoni dei Led in genere sono caratterizzate da quella atmosfera di tetro e misterioso ma in questa canzone traspare soprattutto il senso di nostalgia, una voglia di tornare indietro, nonostante gli alti e bassi che il cantante ha attraversato (i noti " Good times, bad times " per l'appunto). Che dire, senza dubbio una canzone ben strutturata con un giro di basso e soprattutto una chitarra a dir poco allucinanti come del resto molte altre interpretazioni di Jones e Page. Mi vengono in mente in questo momento brani del calibro di " Dazed and confused " o " Stairway to Heaven " rispettivamente noti per il giro di basso e per la chitarra. Che dire, due capolavori che mi piace spesso paragonarli a " Another one bites the dust " dei Queen come basso e " Bohemian Rhapsody " per complessità e struttura. Tornando ai grandi Led, beh, secondo me la presenza di Plant era più influente di quella di Page all'interno del gruppo ma evidentemente dalla foto che riporti in alto nel tuo blog non si direbbe. Beh, c'è da dire anche che Page è il fondatore del gruppo e magari questo spiega la sua posizione nella foto in primo piano. Comunque, detto questo, ora vado, ancora complimenti per il blog ! Ciao ciao !

JONESY:

Andrea, innanzitutto grazie mille per il bellissimo ed esauriente commento. Sono pienamente d'accordo con te riguardo il carattere di "good times bad times", canzone poco nota al vasto pubblico di ascoltatori (come tu stesso hai affermato). Mi piace però notare questo dubbio su chi fosse in realtà il vero leader dei Led Zeppelin, sinceramente è una domanda che mi sono sempre chiesto. Da una parte abbiamo i due "animali da palcoscenico" Robert e Jimmy, dall'altra parte Jones che, nonostante il suo grande lavoro che svolge, rimane sempre nell'ombra un po' come Bonham. Forse Page ha svolto il ruolo trainante solo nei primi anni di vita della band per poi essere affiancato da Plant. Una cosa è certa: i due erano e sono grandi amici. Comunque è un bel quesito da porre, sul quale si potrebbe discutere tanto. Qual è stato il ruolo effettivo di ognuno nella band? grazie per la tua ottima opinione lasciata! ciao ciao!

FABRIZIO VACCARO:

Che biglietto da visita! Sia per chi ha concretizzato una grande idea in questo blog, sia per i Led Zeppelin. Che sto avendo modo di conoscere in tutta la loro prorompenza artistica. Questa è arte allo stato puro. Arte pulita e spensierata. E proprio la spensieratezza fiduciosa in quel che verrà è un messaggio che mi pare d'aver carpito da questo pezzo. Come anche l'anticonformismo duro e puro tipico di questo rock elettrico e coinvolgente.
Complimenti LED! Complimenti Giulio! Grazie!

SALVO TERNULLO:

Se devo essere sincero non mi hanno mai attirato i Led Zeppelin, son più verso il punk dei Sex Pistols, Clash, Ramones e tutti gli altri gruppi punk di quel periodo.
Mi chiedevo se il blog si ferma ai Led Zeppelin o potrebbe espandersi anche a tutto il rock.
Comunque ti vedo preparato. Bravo.

JONESY:

Caro Salvo, la tua proposta mi interessa anche se sinceramente il punk non mi attira (forse perchè non l'ho mai ascoltato attentamente, forse perchè non è nei miei gusti). La mia attenzione si voleva rivolgere maggiormente al primo rock, ai padri del rock genuino degli anni '60 e soprattutto '70: Led Zeppelin in primis, poi Deep Purple, Rolling Stones (e magari con qualche paragone ai colleghi Genesis). La mia intenzione fondamentale è quella di analizzare i Led Zeppelin per capire come abbiano cambiato la musica blues; però mi ha fatto molto piacere la tua richiesta come mi farebbe piacere in futuro scrivere qualche post anche sul punk. Ci tengo, magari facendo qualche confronto, perche non dimentichiamoci che il punk è nato da questo rock...comunque continua a leggere "il martello degli dei" offrendoci le tue opinioni, sono sicuro che i LED ti ammalieranno! Un saluto! ciao!

P.S.= Sei tu??!! Piacere di conoscerti e congratulazioni per il tuo ottimo blog!

DANIELI:

Giulio le tue idee sono da sempre state stupende, era da aspettarselo da un mix di genio e sregolatezza cm te.
Cmq ho apprezzato molto il blog anke se dei led zeppelin nn conosco molto imparerò così a conoscerli!!!
In questa canzone è molto evidente l'idea di gruppo che se nn ci fosse stato nn avrebbe regalato tante emozioni,quante invece ne dimostra con questa melodia nata sempre dalla fusione di genio e sregolatezza dei membri del gruppo.

FABIANO:

Ciao giulio....
complimenti per il blog, sn passato dalla curiosità....grazie a te e a bonzo ho consciuto questo gruppo incredibile, e ora ho l'occasione di approfondire e conoscerli ancora meglio. Bella canzone, per essere una delle prime, i led sembrano davvero affiatatissimi, è naturale una cosa del genre se parliamo di musicistai incredibili. Infine chiudo congratulandomi x il blog, cn il rischio di omologarti agli altri blog che vengono creati praticamente ogni giorno c si poteva omologare e invece il tuo è anticonformista proprio cm i led zeppelin.....bravoooo
ci si vede
Ciaociao

JONESY:

Ragazzi, grazie. Ripeto: spero questo possa essere un modo per fare un viaggio, un excursus all'interno del rock e degli anni '70. Cercherò di trovare le canzoni più alla portata e più significative.Aspetto sempre vostre proposte di discussione semmai in futuro...
E' bello sottolineare quello che avete messo in rilievo fabiano e danieli, la compattezza della nostra band. La musica è un gioco di squadra, e i Nostri fin dall'inizio erano una squadra vincente. Continuate ad ascoltare, a leggere e a proporre! Grazie ancora a voi! Ciao ciao!